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Proprio di fianco al santuario, in piazza Bartolo Longo sorge il Centro per il Bambino e la Famiglia “Giovanni Paolo II”, realizzato nelle ex-case operaie, fatte costruire dall’Avv. Bartolo Longo nel 1887, per accogliere le famiglie degli operai impegnati nella costruzione del nascente santuario. Spaziose e rese funzionali da un accurato restauro, sono costituite da cinque corpi autonomi, uniti da cortili, ed ognuno costituito da tre livelli. Al loro interno sono ospitate diverse opere gestite da varie associazioni in modo completamente autonomo, con il supporto del Santuario, che sono:

La Casa famiglia “Oasi Vergine del Sorriso”, inaugurata l’8 dicembre 2013, è la prima opera del Centro per il Bambino e la Famiglia “Giovanni Paolo II”. È affidata alle cure dei coniugi Alfredo e Roberta Cretella, della Fraternità di Emmaus, che insieme ai cinque figli, hanno scelto di lasciare la loro casa per condividere la quotidianità con i piccoli che vivono situazioni di particolare difficoltà familiare.

La Casa Famiglia “Maria Madre di Misericordia”, casa di preghiera e di accoglienza, gestita da Raffaela e Salvatore Buonocore della Comunità “Papa Giovanni XXIII”, accoglie bambini e adulti in difficoltà.

La Casa di accoglienza “Maria, Madre della Provvidenza”, affidata ai coniugi Carmela e Marco Giordano, della Fraternità di Emmaus, è suddivisa in due appartamenti; uno per mamme con bambini, l’altro per adolescenti. Le ospiti di queste due realtà hanno vissuto storie di maltrattamenti, abusi, violenze, disagi psicologici.

La Casa famiglia “Chiara Luce”, intitolata alla giovane Beata savonese morta nel 1990 a soli 18 anni, è gestita dalla “Fondazione Giuseppe Ferraro onlus”, creata dai coniugi Luigi ed Elisa Ferraro. La comunità residenziale accoglie minori disabili o provenienti dal disagio economico e sociale.

La Casa famiglia “Santa Maria del Cammino”, casa di fraternità e accoglienza, è affidata ad Anna D’Ambrosio, della Comunità “Papa Giovanni XXIII”. La comunità offre accoglienza a bambini e adulti soli o in condizione di grave disagio familiare.