All’ingresso del Santuario sono sistemate due acquasantiere in marmo delle marmerie di Bagneres de Bigorre, presso Lourdes. Sulla parete di fondo, sono apposte due lapidi in marmo, una in italiano, dedicata a Papa Leone XIII, e una in latino, a ricordo della consacrazione del Tempio. Nel soffitto della navata centrale campeggia l’affresco del pittore Vincenzo Paliotti (1888) che rappresenta l’ultimo mistero glorioso: “L’incoronazione della Vergine e la gloria dei Santi”. In alto, il trono della SS.ma Trinità che incorona la Vergine, mentre le rendono omaggio festoso una corona di angeli intorno; in basso, puntano a Maria gli occhi dei patriarchi, dei profeti dell’Antico Testamento e delle donne della Bibbia, viste come prefigurazioni della Madre di Dio. Sulle quattro lunette dei finestroni laterali sono dipinti san Francesco, sant’Agostino, san Benedetto e san Domenico, mentre nell’intermezzo dei finestroni sono effigiati san Paolino da Nola e san Pio V. Un riquadro con lo stemma di Bartolo Longo e quello del Vescovo Antonio Anastasio Rossi e la scritta “A.D. MCMXXXVIII” segnano il limite dell’originario Santuario. Alle pareti, i monumenti in bronzo di Bartolo Longo, a sinistra, e della contessa, a destra, opera di Antonio Giuseppe Tonnini. In basso, sono inseriti quattro confessionali in legno, realizzati dagli ebanisti napoletani Vincenzo Trudi e Luigi Bellavita.