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Via Crucis

Via Lucis

“La passione e la morte di Gesù sono un gesto che vale una vita, perché esprimono nel modo più efficace il senso della sua esistenza terrena e tramanda nel modo più incisivo la memoria del suo amore. L’intera vita passata a Nazareth, il battesimo al Giordano, le tentazioni, i miracoli, la cacciata dei demòni, la predicazione e la sofferenza umana alla quale volontariamente Gesù si assoggetta, tutto è proteso verso quel compimento, che Egli chiama la sua ora: l’ora di passare da questo mondo al Padre, l’ora di essere da lui glorificato, di morire per portare frutto” (Catechismo degli Adulti, 87). La Via Crucis, espressione di devozione antichissima, è un pio esercizio, particolarmente adatto al periodo di Quaresima, con il quale i cristiani fanno memoria del cammino di Gesù verso il Golgota portando la croce. I fedeli ripercorrono con partecipe affetto il tratto ultimo dell’itinerario percorso da Gesù durante la sua vita terrena: dal Monte degli Ulivi fino al Monte Calvario, dove fu crocifisso tra due malfattori; al giardino, dove fu deposto in un sepolcro nuovo scavato nella roccia. Essa si compone tradizionalmente di 14 stazioni, ognuna delle quali rievoca un momento della Passione e fa rivivere ai fedeli la sofferenza e l'agonia di Gesù, fino alla sua Crocifissione, evento centrale per la fede cristiana. Ai pellegrini che visitano il Santuario di Pompei viene proposto il testo della Via Crucis con le preghiere tratte dai “Quindici Sabati” del beato Bartolo Longo. Il pio esercizio, programmato nei venerdì di Quaresima alle ore 18.00, può essere svolto sia nel Piazzale Beato Giovanni XXIII, sia nella Cripta. Si può inserire all’inizio del pellegrinaggio, per aiutare i pellegrini a preparare la celebrazione penitenziale comunitaria e le confessioni individuali, oppure in un altro momento. I Direttori dei pellegrinaggi sono invitati a segnalarlo nella scheda di prenotazione. Il sussidio “Via Crucis” è in vendita presso la libreria del Santuario.
“La Via Lucis è un pio esercizio ideato da don Sabino Palumbieri, professore di Antropologia Filosofica all’Università Pontificia Salesiana di Roma e Fondatore del Movimento Ecclesiale TR 2000 (Testimoni della Risurrezione per il Duemila). Sin dal 1997, il Santuario di Pompei è impegnato nella promozione e nella diffusione di questo pio esercizio che rinnova nella pietà dei fedeli, dopo la “Via Crucis”, la memoria dell’evento della sua Risurrezione e dell’esperienza postpasquale degli apostoli e della prima comunità dei credenti. Il pio esercizio sta incontrando sempre più il favore dei fedeli e del Magistero della Chiesa che ne parla esplicitamente nel Direttorio su pietà popolare e Liturgia, preparato e pubblicato a cura della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Nella Via Lucis, afferma il documento, “...a guisa di quanto avviene nella Via Crucis, i fedeli, percorrendo un cammino, considerano le varie apparizioni in cui Gesù – dalla Risurrezione all’Ascensione, in prospettiva della Parusia – manifestò la sua gloria ai discepoli in attesa dello Spirito promesso (cf. Gv 14, 26; 16, 13-15; Lc 24, 49), ne confortò la fede, portò a compimento gli insegnamenti sul Regno, definì ulteriormente la struttura sacramentale e gerarchica della Chiesa” (n. 153). Il pio esercizio si sposa felicemente con l’impegno del Santuario di Pompei, che Giovanni Paolo II ha definito “Centro internazionale di spiritualità del Rosario”, nel suo secondo pellegrinaggio a Pompei del 7 ottobre 2003. Nella “Rosarium Virginis Mariae”, infatti, il Santo Padre afferma: «La contemplazione del volto di Cristo non può fermarsi all’immagine di Lui crocifisso. Egli è il Risorto! Da sempre il Rosario esprime questa consapevolezza della fede, invitando il credente ad andare oltre il buio della Passione, per fissare lo sguardo sulla gloria di Cristo nella Risurrezione e nell’Ascensione. Contemplando il Risorto il cristiano riscopre le ragioni della propria fede (cfr 1Cor 15, 14), e rivive la gioia non soltanto di coloro ai quali Cristo si manifestò – gli Apostoli, la Maddalena, i discepoli di Emmaus –, ma anche la gioia di Maria, che dovette fare un’esperienza non meno intensa della nuova esistenza del Figlio glorificato» (n. 23). Nel 1997, per aiutare i fedeli a celebrare questo pio esercizio sono stati installati, nel Piazzale Beato Giovanni XXIII, quattordici pannelli in bronzo dello scultore Giovanni Dragoni che illustrano le stazioni della Via Lucis. Essa si può svolgere sia nel periodo pasquale, sia in altri momenti dell’anno. È consigliabile inserirla al termine del pellegrinaggio, dopo aver celebrato l’Eucaristia, per sottolineare che il cristiano, rinnovato nella vita, riparte dal Santuario sulle orme del Risorto. Il Santuario programma la Via Lucis il sabato alle ore 20.00, da Pasqua a Pentecoste, nel piazzale Beato Giovanni XXIII. I gruppi possono richiederne l’animazione sulla scheda di prenotazione.

Il sussidio “Via Lucis” è in vendita presso la libreria del Santuario.