Beato Bartolo Longo
"La sua lunga vita è stata ispirata da una fede semplice ed eroica e densa di episodi suggestivi, durante la quale sgorgò e si sviluppò il miracolo di Pompei. Iniziando dall’umile catechesi ai contadini della valle di Pompei, e dalla recita del Rosario davanti al famoso Quadro della Madonna, fino all’erezione dello stupendo Santuario e all’istituzione delle opere di carità per i figli e le figlie dei carcerati, Bartolo Longo portò avanti con intrepido coraggio un’opera grandiosa che ancora oggi ci lascia stupiti ed ammirati".
San Giovanni Paolo II (Omelia del 26 ottobre 1980, beatificazione di Bartolo Longo)
San Giovanni Paolo II (Omelia del 26 ottobre 1980, beatificazione di Bartolo Longo)
Bartolo Longo è nato il 10 febbraio 1841 a Latiano (BR). Nel 1863 giunse a Napoli per completare gli studi di Giurisprudenza. Attraverso amici e professori si avvicinò al mondo dello spiritismo, abbandonando completamente la fede cattolica nella quale era stato educato. Grazie al professor Vincenzo Pepe ed al domenicano padre Alberto Radente, tornò sulla via del bene. La sua conversione fu totale, si dedicò anima e corpo alla religione e alla carità. Grazie alla nobildonna Caterina Volpicelli, oggi Santa, conobbe la Contessa Marianna Farnararo De Fusco, rimasta vedova in giovane età, con cinque figli piccoli. Proprio per curare le sue proprietà, giunse, nel 1872, in Valle di Pompei. Aggirandosi per le campagne del luogo, sentì salirgli dal cuore il dubbio che ormai da tempo lo tormentava: “come avrebbe fatto a salvarsi, a causa delle esperienze poco edificanti della vita passata?” Era mezzogiorno e al suono delle campane si accompagnò una voce: “Se propaghi il Rosario, sarai salvo!”. Capì, dunque, la sua vocazione e si propose di non allontanarsi da Valle di Pompei, senza aver diffuso il culto alla Vergine del Rosario. Cominciò col catechizzare i contadini; ristrutturò, poi, la piccola chiesa parrocchiale del Santissimo Salvatore, risalente all’Anno Mille e decise, su consiglio del Vescovo di Nola, di erigere una nuova chiesa, dedicata alla Madonna del Rosario.
Il 13 novembre 1875, arrivò a Pompei la prodigiosa immagine della Vergine del Rosario. Da Napoli, prima, e poi, pian piano, da ogni parte del mondo, cominciarono a giungere offerte per la costruzione della nuova chiesa, la cui prima pietra fu posta l’8 maggio 1876. Nel 1877 il Longo scrisse e divulgò la pia pratica dei Quindici Sabati, due anni dopo, guarì lui stesso da una grave malattia grazie alla recita della Novena, da lui composta e della quale ci furono, immediatamente, novecento edizioni, in ventidue lingue. Il 14 ottobre 1883, ventimila pellegrini, riuniti a Pompei, recitarono, per la prima volta, la Supplica alla Vergine del Rosario, sgorgata dal cuore di Bartolo Longo, in risposta all’Enciclica Supremi apostolatus officio (1° settembre 1883), con la quale Leone XIII, di fronte ai mali della società, additava come rimedio la recita del Rosario.
Nel 1884 fondò il periodico “Il Rosario e la Nuova Pompei”. Intanto, grazie a lui, intorno al cantiere della nuova chiesa sorgeva una vera e propria città con le case per gli operai, primo esempio di edilizia sociale che preannunciava la Rerum Novarum, il telegrafo, la stazione ferroviaria, un piccolo ospedale, l’osservatorio meteorologico e quello geodinamico.
Nel 1887 fondò l’Orfanotrofio Femminile, la prima delle sue Opere di Carità a favore dei minori. Qualche anno più tardi, nel 1891, il cardinale Raffaele Monaco La Valletta consacrò il nuovo Tempio. Il Santuario di Pompei era conosciuto sempre più e fedeli di ogni specie chiedevano le più disparate grazie. All’avvocato Longo si rivolsero anche dei condannati per esortarlo a prendersi cura dei propri figli. Fu in questo periodo che il Beato maturò quella che ancora oggi è considerata la sua intuizione più originale e cioè: non solo credere nella possibilità del recupero dei figli dei carcerati, ma scommettere sul fatto che essi, a loro volta, avrebbero potuto salvare i loro genitori dalla disperazione. Nel 1892 veniva collocata la prima pietra dell’Ospizio per i figli dei carcerati, retto, a partire dal 1907, dai Fratelli delle Scuole Cristiane di San Giovanni Battista de La Salle. Dopo appena sei anni gli allievi erano oltre cento. Il primo ragazzo accolto, un calabrese, divenne, poi, sacerdote. In seguito accolse anche le figlie dei carcerati che affidò alla cura delle Suore Domenicane “Figlie del Santo Rosario di Pompei”, da lui fondate nel 1897. Il 5 maggio 1901 fu inaugurata la facciata della Basilica, eretta con il contributo di fedeli di ogni parte del mondo e dedicata alla Pace Universale. Bartolo Longo morì, a ottantacinque anni, il 5 ottobre del 1926. Due anni dopo, grazie all’interessamento di Fratel Adriano di Maria, dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che continuò l’opera dell’avvocato, Pompei fu riconosciuta come comune autonomo. L’opera del Longo ha avuto il suo solenne riconoscimento con la Beatificazione da parte di Giovanni Paolo II, avvenuta il 26 ottobre 1980.